L’adolescenza è una questione di cervello.

Sappiamo che è connotata da numerosi cambiamenti fisici, psicologici, emotivi e sociali e frequentemente gli adulti non sono preparati ad affrontare queste metamorfosi. Se il mondo dell’adulto è interessato a conoscere e analizzare il modo di pensare e reagire degli adolescenti, allora i nostri ragazzi possono crescere affrontando le sfide di ogni giorno aumentando le loro potenzialità e risorse.

Nell’adolescenza si notano quattro tipi di cambiamenti:

  • La completa maturazione fisica.
  • Il raggiungimento della maturità sessuale.
  • L’acquisizione dello stato di adulto.
  • Il conseguimento del pieno sviluppo cognitivo.

Non mi soffermerò su tali fasi che tutti conosciamo, ma su un aspetto specifico: a determinare ciò che chiamiamo adolescenza è soprattutto il cervello. I processi cerebrali che governano il controllo cognitivo del comportamento dell’adolescente non sono ancora maturi, ma in via di trasformazione, afferma Siegel (medico psichiatra, professore all’Università della California).

Questi cambiamenti aiutano il cervello dell’adolescente ad essere più integrato, facilitando, inoltre, un maggiore coordinamento nel cervello stesso.

Gli adolescenti non sono, quindi, manipolatori irresponsabili che vogliono rendere la vita degli adulti impossibile. Più semplicemente, non sono in grado di comportarsi diversamente perché sono alle prese con trasformazioni neurobiologiche inevitabili, in pratica ragionano solo con le loro emozioni.

Parlando di adolescenza, molti credono che l’età massima di questa fase sia 18 anni, ma in realtà è un periodo compreso fra i 12 e i 24 anni.

Daniel Siegel, nel suo libro La Mente Adolescente, menziona le quattro caratteristiche essenziali dell’adolescenza, che definiscono lo sviluppo della propria identità di adolescente.

Siegel le definisce ESSENCE, acronimo dei seguenti concetti in inglese:

Effervescenza emotiva (ES): in questa fase l’adolescente effettua delle valutazioni parziali sulle esperienze che vive e di ciò che intende fare. In particolare vive con uno sbilanciamento tra quelli che sono i “pro” e i “contro” relativi alle diverse esperienze, vedendo solo i pro di ciò che vuole fare.

Socialità Intensa (SE): ciò significa che inizia il progressivo distacco dalla coppia genitoriale per andare verso l’esterno, verso il gruppo dei pari, che come un magnete trascina a forza il ragazzo al di fuori del contesto di origine. Questo processo avviene per gradi, e con tempi diversi: quel che è certo è che contiene in sé un lutto reciproco vissuto da genitori e figli.

Ricerca della Novità (N): Siegel qui fa riferimento alla questione dopaminergica che sta alla base del meccanismo che ci porta a buttarci su cose nuove, a cercare sensazioni diverse, che premiano il cervello con scariche di dopamina.

Esplorazione Creativa (CE): in questa fase aumenta potentemente la spinta dell’individuo a vedere e sperimentare cose nuove.

Tutto questo viene associato a due necessità dell’adolescente che generano forti preoccupazioni nei genitori: l’esigenza di autonomia e il bisogno di indipendenza. I genitori spesso si sentono minacciati dal bisogno del figlio di riaffermare se stesso e sviluppare la propria identità.

L’adolescenza è una fase di esplorazione e crescita, una tappa fatta di opportunità, ma anche di vulnerabilità.

Per facilitare il processo di maturazione e di indipendenza dell’adolescente, i genitori devono imparare a considerarlo come un individuo unico dotato di esperienze mentali proprie.

Quando un genitore è in grado di considerare se stesso e il proprio figlio come due figure separate, allora comincerà a trattarlo con il giusto grado di rispetto ed autonomia. In questo modo, sarà maggiormente disposto a rinunciare a qualsiasi idea prestabilita riguardo al proprio figlio, idee che spesso hanno a che vedere con la storia di vita dei genitori stessi.

Concludendo, l’adolescenza è connotata da numerosi cambiamenti ed è una questione di cervello, ma i passi importanti per cambiare la relazione con i propri figli per un genitore sono: in primo luogo comprendere meglio la mente degli adolescenti, ed inoltre imparare a “guardarsi dentro“, per poter modificare schemi di interazione relativi al proprio passato.

Questi aspetti possono essere esplorati ed approfonditi grazie alla consulenza di un esperto psicologo che si occupa di adolescenti e adulti.

Articolo scritto da: Dott.ssa Laura D’Alessandro

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